Il Lanificio Luigi Ricceri amplia la struttura industriale. Sarà infatti completato entro il 2002 il nuovo stabilimento di quattro mila metri quadrati, che sarà operativo a partire dal 2003. «L'idea di costruire una nuova struttura», ha detto Francesco Ricceri, direttore commerciale della società, «nasce dall'esigenza di ristrutturare le aree della tessitura e dell'orditura oltre alla necessità di avere un magazzino per i filati. Inoltre vogliamo acquistare due nuovi telai e una serie di orditori per un investimento completo di circa 5 miliardi di lire».
Intanto il Lanificio, localizzato a Prato, chiuderà l'anno con un giro d'affari di 21 milioni di euro. «Non abbiamo risentito degli eventi dell'11 settembre», ha proseguito il manager, «i pochi clienti che abbiamo in Usa hanno rispettato gli ordini fatti. Il futuro, tuttavia, si presenta più incerto, bisogna vedere come andrà con le vendite di gennaio-febbraio non solo in America, ma anche in generale». I mercati di riferimento più importanti sono: al primo posto l'Italia, che rappresenta il 45% del fatturato, gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania. Una piccola quota del turnover viene realizzata in Francia, Corea, Inghilterra e Spagna. «Stiamo esaminando la Russia dove abbiamo i contatti per alcuni clienti importanti», ha concluso Ricceri.
A fianco all'attività tessile la famiglia Ricceri gestisce anche un patrimonio immobiliare. è infatti di loro proprietà il palazzo di via Tornabuoni a Firenze, che dal 1851 ha ospitato il famoso caffè Giacosa, e che vede come nuovo inquilino Roberto Cavalli e la sua boutique di 400 metri quadrati con un contratto di locazione commerciale.
sintesi dell'articolo Valentina Stramare a cura di Pambianconews