Paolo Zegna è uomo prudente e questa è una caratteristica dei biellesi. Ma i traguardi che il Lanificio Agnona sta raggiungendo sui mercati internazionali, compreso quello americano, sono così sorprendenti che perfino questo manager silenzioso sente l'esigenza di spiegarli.
«Il corner aperto da Harrod's a Londra, funziona benissimo -dice Paolo Zegna – Neiman Marcus, quindici magazzini negli Usa, a distanza di tre mesi ci ha chiesto di raddoppiare l'ordine. Bergdorf Goodman, a New York, è molto soddisfatto. Il negozio che abbiamo inaugurato a giugno a Firenze, dà risultati brillanti. Il 21 novembre apriremo anche quello di via Spiga, a Milano».
Fondata nel 1953 da Francesco Ilorini Mo, questa impresa di Borgosesia ha anticipato le tendenze attuali: altissima qualità, il lusso delle materie prime più rare e preziose come l'alpaca, un profondo senso dell'ecologia. Azienda piccola ma prestigiosa, subito apprezzata dai nomi mitici dell'haute couture, da Christian Dior a Chanel, affezionato cliente del bouclè Agnona per i suoi tailleur, rappresenta un autentica filiera in miniatura, che parte dalle lane per arrivare al tessile, alla confezione e alla distribuzione: al femminile, un po' come la Zegna lo è al maschile.
Le previsioni, prudentissime, sono di raddoppiare il fatturato (32 milioni di euro nel 2001, per il solo prodotto finito, +15%) in qualche anno.
sintesi dell'articolo di Giusi Ferrè a cura di Pambianconews