Pensando alle terribili immagini di Ground Zero e dei profughi afghani che muoiono di fame è normale chiedersi se ha ancora senso occuparsi di stile e bellezza in un simile momento storico.
Il quarantasettenne marchigiano Diego Della Valle è consapevole e forse più umano di chi, davanti alla tragedia, si limita a pensare.
Secondo l'imprenditore non bisogna farsi prendere dal panico, di certo prima dell'11 settembre il Gruppo Tod's andava molto meglio degli anni precedenti, e questo vantaggio accumulato sarà utile per la chiusura dei conti di fine anno. In ogni caso Della Valle si dichiara convinto che le aziende capaci di fare un lusso concreto andranno sempre meglio. Il suo gruppo fabbrica 2 milioni di paia di scarpe all'anno ognuna delle quali prevede 130/140 passaggi a mano. Prima di essere confezionate e spedite ai vari clienti nel mondo, le Tod's subiscono un controllo di qualità severissimo.
Della Valle prende, dunque, le distanze dai dati catastrofici che sostengono che il giro d'affari delle boutique italiane a New York sia crollato del 70% e del 35% in Europa, sostenendo, invece, che i gruppi che sanno fare prodotti di qualità continueranno ad andare bene più o meno come prima , mentre chi fa moda spinta, fine a se stessa, oggi patisce molto.
All'affermazione #lei è un mito' Della Valle risponde #mito è un parola grossa, per me è un mito questo Papa, una persona di assoluta modernità'.
Sintesi dell'articolo di Daniela Fedi a cura di Pambianconews