La ricetta degli imprenditori della moda contro la «crisi da guerra» c'è già o almeno, per ora, c'è una proposta che presto sarà rivolta al governo. «E' quella di sostenere le nostre aziende in questo momento di recessione — spiega Antonio Brotini presidente dell'Associazione Nazionale Calzaturieri Italiani (Anci) — con due azioni fondamentali: la riduzione dell'aliquota Iva e quella dell'Irpeg. Solo così, pensiamo, potranno riprendere quota le nostre produzioni nazionali, si rilancerà l'export e ripartiranno i consumi interni».
Antonio Brotini, che guida l'Anci da tre anni e rappresenta 7.500 aziende calzaturiere sparse tra Marche, Veneto, Toscana, Emilia, Campania, affronta con relativo ottimismo questa difficile congiuntura.
Intanto gli industriali calzaturieri italiani aderenti all'Anci, forti anche del sostegno dell'Ice che nelle città russe sta portando avanti un importante programma promozionale, coltivano la loro vocazione all'esplorazione di nuovi mercati andando ad esporre i propri campionari a Kiev, il prossimo 15 novembre, e poi a Riga dove si terrà il primo workshop italiano nei Paesi Baltici.
«I risultati di Mosca ci rincuorano — conclude Brotini — e ci permettono di essere abbastanza fiduciosi. L'America ci sta insegnando che dobbiamo guardare sempre avanti».
sintesi dell'articolo di Eva Desiderio a cura di Pambianconews