Le tensioni internazionali preoccupano anche la couture capitolina che denuncia una flessione degli ordini, da parte delle clienti arabe, del 30%.
“Tutti noi speriamo che l'incubo del terrorismo cessi al più presto, racconta Alberto Terranova, della maison di Fausto Sarli, dove 60% delle clienti arabe. Nel frattempo abbiamo notato una diminuzione della domanda da parte dei paesi del medio-oriente del 30%”.
Più coraggioso, Renato Balestra annuncia di essere in procinto di sfilare in Egitto, per la seconda volta, davanti alla moglie del presidente Mubarak. “Certamente una flessione degli ordini da parte di quella clientela c'è stata. Ma il mio atelier ha risentito maggiormente della diminuzione dagli Stati Uniti, che rappresentano il 40% della mia clientela. Comunque, gli ordini ci sono stati e i pagamenti sono stati puntuali, nessuno ha disdetto”.
Clima più teso da Gattinoni, dove le clienti arabe rappresentano il 50% della couture e il 20% del pret a porter. ''Le richieste da parte delle signore arabe – ammette il presidente Stefano Dominella – per noi sono diminuite del 15/20%; del 30% con gli ordini dagli Usa, che rappresentano il 10% della nostra clientela”.