Continuano le ripercussioni negative degli attacchi terroristici agli Usa sulle società del comparto luxury. Il gioielliere newyorkese Tiffany ha lanciato, infatti, un profit warning per l'esercizio 2001, puntando il dito sull'accentuato ritmo di rallentamento delle vendite dopo i tragici fatti dell'11 settembre.
Per il terzo trimestre dell'anno fiscale in corso la società quotata a Wall Street ha stimato un eps (utile per azione) compreso tra 0,12 e 0,15 dollari, a fronte del precedente obiettivo (fissato lo scorso mese di agosto) di 0,22-0,24 dollari e del risultato di 0,24 dollari messo a segno nello stesso periodo del Duemila.
Riguardo al quarto trimestre, l'eps è atteso invece tra 0,49 e 0,56 dollari, vicino ai 0,56 dollari dello scorso anno ma nettamente al di sotto dell'ultima stima di 60-65 dollari.
A far scattare l'allarme è stato il report delle vendite realizzate dalla società, a parità di rete distributiva, nel periodo compreso tra i mesi di agosto e settembre. Rispetto allo stesso periodo del 2000 il volume d'affari è diminuito, infatti, del 19%, che comprende un crollo del 36% subito nella frazione temporale successiva agli attentati. Nei due mesi il flagship store di New York ha registrato un andamento in picchiata del 30%.