Il momento è difficile, ma Ferruccio Ferragamo lancia un messaggio di moderata fiducia. L'amministratore delegato della maison fiorentina, che sul mercato americano realizza il 35% del fatturato del gruppo, conferma il crollo verticale delle vendite in Usa e la forte contrazione nel resto del mondo. Avevano stimato ricavi consolidati per 1.209 miliardi, contro i 1.138 dell'esercizio passato: pensano di poter contenere la frenata, chiudendo il 2001 sugli stessi livelli di fine 2000.
Le previsioni sono di una lenta ripresa e serviranno almeno dodici mesi per tornare alla situazione dei primi giorni di settembre.
Stanno inoltre valutando l'eventualità di rimettere mano al piano di sviluppo 2001-2005 che prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro, quanto meno nella tempistica.
Hanno anche deciso di non fermare i programmi d'investimento a breve, che comprendono l'apertura di 30 punti vendita in tutto il mondo, compreso un megastore a Manhattan.
Nel medio e lungo periodo è normale essere ottimisti, infatti sia l'Asia che l'Europa dovrebbero tenere e ripartire in tempi non lunghi.