Oggi il fashion system affronta due sole certezze. La prima è che già prima dell'attentato newyorkese la congiuntura internazionale viveva una fase di evidente rallentamento. La seconda è che nel breve periodo, lo scenario politico-economico mondiale offre non altro che aleatorietà, e improntata al peggio.
La Borsa, fedele alle fredde leggi dell'economia, sembra nell'ultima settimana essersi in parte affrancata dal peso del bad-mood. Sono tornati a contare le trimestrali eccellenti e i segnali forti come il riacquisto di azioni proprie. Gli stessi rimandi degli sbarchi in Piazza Affari possono leggersi come fiducia nella capacità del mercato di tornare a multipli e valutazioni corrette.
probabilmente si è anche esaurito lo spazio per le speculazioni a ribasso. E si ricomincia a parlare di favorevoli opportunità. Per chi compra i titoli a prezzi di saldo ma anche per le società.
In un recente articolo sul ” New York Times” l'economista Paul Krugman ha messo in guardia dal fenomeno di autodepressione dei consumi. Questo è uno dei maggiori pericoli del bad-mood della moda, un rischio che sta anche alle istituzioni del fashion system controllare.