«Nessuno sa cosa accadrà dopo l'attacco agli Stati Uniti. I tragici eventi che hanno colpito gli Usa non dipendono da eventi economici o finanziari, questo rende ancora più difficile stabilire cosa succederà nell'immediato futuro». Così Antoine Colonna e Paola Durante, analisti del settore luxury goods di Merrill Lynch hanno risposto alla ormai imprescindibile domanda sulle sorti del lusso.
Certo è che i prossimi due mesi saranno i più difficili, caratterizzati da un calo di fiducia e da una forte decelerazione del mercato Usa. Tuttavia saranno essenziali per recuperare prima della stagione natalizia, periodo estremamente importante per molte società del comparto luxury.
«Quello che è successo oggi», ha proseguito Colonna, «è inutile negarlo avrà delle ripercussioni anche nella prima parte del 2002. Il settore del lusso, che attualmente è undervaluated, è uno dei primi a risentire di una crisi, ma allo stesso tempo ha una ripresa più veloce degli altri».
Ad avere la meglio saranno dunque le holding che hanno saputo non solo creare un super brand, ma quello in cui il management ha avuto la capacità di bilanciare la diversificazione dei prodotti e la distribuzione.
Attualmente i gruppi che hanno incentrato il business nel mercato Usa saranno i più colpiti. In cima alla lista figurano Ralph Lauren e Luxottica, la cui percentuale del giro d'affari realizzato in America sul fatturato pesa rispettivamente del 76% e del 75%. Le meno colpite invece da una brusca frenata delle vendite sono a pari merito Tod's e Swatch con una percentuale del 14%.