Solo calze. In vendita esclusivamente online. E tutte rigorosamente nere. C’è poco da scegliere, certo. Ma la formula sembra funzionare. Perché Blacksocks.com – startup svizzera fondata nel ’99 da Samuel Liecht, e Marcel Roth – riesce a mettere in piedi un fatturato annuo, come racconta il Wall Street Journal, di oltre un milione di franchi svizzeri (più o meno 1 miliardo e 300 milioni di lire).
E’ un business tutto online, quello di Blacksocks, parola che sta per «calze nere» (da black, nero, e socks, calze) e a partire dalla quale il sito crea neologismi «a base di calze». Due le opzioni sul modello: o al polpaccio o al ginocchio. I prezzi, a seconda dell’opzione scelta, variano da un minimo di 140 mila lire a un massimo di 340 per abbonamento.
I consigli sul lavaggio, le indicazioni storiche, quelle sulla qualità del prodotto e perfino i giochini a tema sono consultabili gratis e senza alcuna necessità di registrazione.
A dargli un’occhiata veloce si direbbe che il sito punti sul minimalismo, semplice com’è nella grafica e nella navigazione. In realtà apre un’infinità di finestre web: per esempio quella sulle origini delle Blacksocks che, spiega l’introduzione, vengono prodotte in un’azienda artigianale vicino a Siena. Il motto dichiarato di Samuel Liecht e Marcel Roth è «riuscire a rendere molto interessante un prodotto in sé molto noioso». Ci sono riusciti al punto che alcune aziende svizzere utilizzano gli abbonamenti a Blacksocks come benefit da offrire assieme ai loro prodotti. E’ il caso della «Ge Capital Bank Switzerland», che ha comprato da Blacksocks un pacchetto di 1.000 abbonamenti da regalare ai clienti che stipulano leasing o finanziamenti per l’acquisto di automobili.