Il duemila per l’abbigliamento è stato per molte imprese caratterizzato da difficoltà, ma non mancano i segni positivi. Nel frattempo le aziende tendono a spostare oltre il confine la produzione a minor valore aggiunto, soprattutto all’est.
L’abbigliamento bresciano si è caratterizzato per una modesta propensione a investire sul proprio marchio. Ma la novità si è vista con Multimoda Network . L’iniziativa è partita da Clemente Signori, con l’idea di raggruppare sotto un’unica realtà una serie di aziende del settore ognuna delle quali opera nei diversi segmenti di mercato.
E’ nato così il gruppo Multimoda che nel 2000 ha acquisito il marchio K-Way. L’obiettivo è quello di essere quotati in borsa non appena raggiunti i 300 miliardi di ricavi. Alle spalle una stagione ancora difficile, ma migliore della precedente chiusa a 53 miliardi di fatturato.
In bella crescita Henriette di Castenedolo che ha ringiovanito il campionario con proposte sportive su tutte le tre linee di prodotto. L’azienda ha spostato parte della produzione grazie a cooperazioni o joint venture soprattutto nell’Est europeo e nell’Estremo Oriente.
Di decisa inversione di tendenza parla anche Iacopo Rocca , leader della Rodel di Dello che porta avanti la sua politica fatta di attenzione per gli articoli pregiati, per le fibre nobili. Per i cachemire e gli alpaca. Una politica che paga visto l’incremento del portafoglio ordini di un 15%, per un fatturato 2000 sui 45 miliardi.