Sono in calo le operazioni di merger & acquisition nel sistema moda. A registrarlo è una ricerca condotta da Pambianco strategie d’impresa secondo la quale gli accordi tra le aziende nel secondo trimestre di quest’anno sarebbero state 40 contro le 59 realizzate nello stesso periodo del 2000.
A imprimere un’inversione di tendenza sembra essere stato un clima di incertezza che aleggia sia nel settore sia in alcuni mercati fondamentali per la moda quali gli Stati Uniti e il Sud est asiatico.
Particolarmente attive sono le Holding che hanno continuato ad acquisire sia marchi sia capacità produttive in grado di alimentarli, infatti in questo trimestre le operazioni effettuate dai grandi gruppi sono state ben sette.
Gucci, Prada, Finpart e Mariella Burani ne sono stati i principali protagonisti. Il polo del lusso tosco-olandese ha infatti acquisito il marchio della stilista inglese Stella McCartney, la società d'abbigliamento di Cavriago ha rilevato il 51% della Enrico Mandelli spa. Finpart, dal suo canto, ha acquistato da Remo Ruffini la Union spa, proprietaria dei marchi Coast e Weber & Ahaus. La più attiva si è rivelata Prada con l'acquisizione di Genny e Carshoe.
Il settore più dinamico si è rilevato essere quello dell’abbigliamento formale e sportswear, dove le aziende industriali sono alla continua ricerca di accordi per poter raggiungere masse critiche sempre più grandi e in grado di generare maggiori sinergie.
Le acquisizioni di merger & acquisition hanno interessato anche il settore degli accessori in particolare le calzature, la pelletteria, gli occhiali, i gioielli e gli orologi.