Componendo un contrasto giurisprudenziale sorto tra le sezioni semplici, le Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione hanno affermato che la vendita di prodotti contraffatti integra sia il diritto di commercio di prodotti con segni falsi, sia quello di ricettazione.
Per prima cosa la Corte ha affrontato la questione dell’ipotizzabilità della ricettazione nel caso di ricezione di cose con marchi o segni contraffatti dando risposta positiva.
Quindi ha preso in considerazione se in casi del genere fosse ravvisabile il concorso di reati e si è posta il problema se, sebbene non fosse applicabile il principio di specialità, l’esclusione del concorso materiale può escludersi in considerazione di una volontà del legislatore di valutare in maniera unitaria le due fattispecie.
Quindi ha conclusivamente formulato i principi di diritto che la ricettazione è configurabile con riguardo a condotta che abbia ad oggetto beni o con segni o con marchi falsi e che il reato di ricettazione dei suddetti beni può ben concorrere con quello di commercio dei medesimi.