Rottura tra Calvin Klein e il gruppo Burani, licenziatario della prima linea di pret a porter donna della griffe americana. Il divorzio tra le due case di moda sarebbe già cosa fatta, nonostante i no comment provenienti dalle due società, e attribuibile a difficoltà logistiche e organizzative incontrate dai due gruppi.
Secondo una fonte vicina all'azienda Usa, la società emiliana non era in grado di rispettare le consegne e offrire uno standard di servizio adeguato, mentre dall' altra parte si lamentano della carenza di modellisti, protopisti e risorse umane destinati alla divisione Calvin Klein.
I volumi di produzione dell'azienda erano in calo vista la crisi, gli schizzi di produzione erano spediti dall'America, mentre da Reggio dovevano realizzare prototipi da mandare a New York per l'approvazione con costi non giustificabili.
Per il gruppo Burani la separazione permetterà all' azienda di concentrarsi maggiormente sui marchi aziendali la cui incidenza sul fatturato è in costante crescita con un valore degli house brand che dovrebbe toccare il 70% nel 2001 e l' 85% nel 2002.
L'intesa tra i due gruppi, siglata nel '99 avrebbe dovuto durare 10 anni e comportava che il gruppo Burani corrispondesse a Klein royalties nell' ordine del 10% più un 5% di contributo pubblicitario.
Calvin Klein rappresentava circa il 4% del fatturato 2001 di MBfg che dovrebbe superare i 400 miliardi di lire con previsioni di crescita del giro d' affari per il prossimo anno del 20%. I mancati ricavi saranno rimpiazzati dal lancio di una nuova linea di pret a porter firmata Stephen Fairchild, con il quale Burani ha stilato una joint venture paritetica.
A fine febbraio Stefanel, un altro licenziatario italiano, aveva annunciato una futura separazione con la maison Usa con la quale aveva stipulato una joint venture che aveva portato alla costituzione di Sky company spa.
Nel 2000 il fatturato di questa soicietà è crollato del 33% passando da 38 a 25,5 miliardi di lire con una perdita netta il 5,8 miliardi. Di conseguenza l'amministratore delegato di Stefanel, Angelo Barozzi ha preferito rescindere il contratto poichè non erano più disposti a pagare le royalties a Calvin Klein.