Le calzature Sergio Rossi procedono sulla strada dei mercati internazionali con l'apertura di negozi diretti in Giappone e in Usa. Questo decollo oltre frontiera è guidato dall'expertise di Gucci, che dall'anno scorso ha cominciato a mettere mano alla rete distributiva.
Sono stati riacquisiti dal gruppo la gestione di negozi in Giappone insieme ai diritti distributivi su questo mercato e su quello inglese. Per quanto riguarda gli Stati Uniti sono stati rafforzati gli accordi con i clienti top e aperti nuovi negozi.
Alla guida della società è Massimo Braglia, già manager del gruppo Gucci, mentre l'aspetto stilistico e produttivo sono di competenza della famiglia storica del marchio, a cui è rimasto il 30% della società.
Il modo di produrre non è cambiato, ma lo sono i numeri. I collaboratori sono aumentati e le scarpe realizzate in un anno sono 550mila paia. ll fatturato 2000 ha registrato 69,5 milioni di dollari segnando un +16,2% rispetto all'anno precedente, con un profitto operativo di 8,3 milioni di dollari, mentre l'utile lordo è cresciuto del 36,4%.
La Sergio Rossi genera valore per il gruppo Gucci anche sotto il profilo delle sinergie produttive con gli alti marchi. A partire da ottobre dovrebbero iniziare i lavori per il nuovo stabilimento che aumenterà del 30% le capacità produttive rispetto a quelle attuali. Una cooperazione fra le diverse aziende del gruppo è importante sia sotto il profilo dei costi sia sul fronte della flessibilità produttiva. Alle calzature il gruppo Gucci ci tiene particolarmente dato che nell'insieme rappresentano un'ampia fetta di fatturato, l'11% sui 2,258 milioni di dollari di fatturato 2000, dove all'apice ci sono le collezioni di Gucci per le quali si stima un raddoppio del business entro i prossimi tre anni.