Una sorta di 'new economy all'italiana' o meglio di 'emerging economy'. Sono parole di Sergio Sambonet, amministratore delegato in Italia del Gruppo 3i, banca di investimento inglese, tra i principali player internazionali nel settore dell'equity capital, leader mondiale nella fascia delle pmi.
Tra le operazioni condotte (una cinquantina in dieci anni per un totale di circa 500 miliardi di lire), alcune hanno riguardato aziende del tessile abbigliamento (Mirato, Marly's, Costume National…). E' un settore su cui puntare? Secondo Sambonet il fashion italiano è da considerare una emerging economy, nel senso che esistono opportunità di sviluppo a credibilità crescente. Non sarà un boom come Internet ma la crescita sarà costante e andrà di pari passo con la managerizzazione delle imprese.
3i sta valutando diverse ipotesi nel tessile-abbigliamento. La cosa importante è poter affiancare l'imprenditore e realizzare insieme un piano industriale ambizioso. Poichè prima di investire in una società il gruppo valuta gli uomini.
Ennio e Carlo Capasa, per esempio, sono l'esempio di stile coerente e forte etica di business (nel 2000 Costume National ha raggiunto i 90 miliardi di lire, +20% sul '99). Così come Bastianello e Pisanello per la Marly's (25 miliardi di lire di fatturato), un investimento di nicchia che sta andando molto bene.