Bassetti scomparirà dal listino telematico, incorporata dalla controllante Zucchi, che già ne possiede l'85,02%. Bassetti non ha mai offerto grandi soddisfazioni ai soci. Il titolo è oscillato da un minimo di 4000 lire ad azione (1992) ad un massimo di 14.200 lire (1991) e nell'ultimo quadriennio si è riportato intorno alle 10.000 lire. La società ha sempre distribuito il dividendo, passato in 12 anni da 250 a 450 lire.
L'integrazione con Zucchi dovrebbe incrementare il flottante, attualmente attorno all'8%: oltre alla consistente partecipazione di Zucchi, quote rilevanti di capitale sono possedute da alcuni fondi d'investimento. Il rapporto di conversione risulta deludente per i soci di minoranza Bassetti. Dopo la distribuzione di un dividendo straordinario di 0,26 euro, il concambio avverrà sulla base di 9 azioni Zucchi ogni 10 Bassetti.
Il concambio in azioni Zucchi non offre grandi illusioni di guadagno dato il passato borsistico della società milanese.
Nel 1990 Zucchi quotava oltre 16.000 lire, ora è scesa attorno a 12.000 dopo aver distribuito, in questi anni, un dividendo simile a Bassetti. L'incorporazione di Bassetti in Zucchi permetterà economie di scala e razionalizzazione dei piani produttivi.
Zucchi lotta per contrastare il calo dei consumi e la concorrenza estera, specialmente dell'India e dei Paesi emergenti. I soci Bassetti, delusi dal concambio, si augurano che la fusione permetta un ritorno alla redditività e alla riscoperta del titolo in Borsa dopo un lungo periodo di apatia e delusioni.