La Hdp ha ufficializzato l'intenzione di cedere il 54% della Fila, società tessile quotata alla Borsa di New York. Il progetto messo a punto dalle due banche d'affari incaricate di verificare le prospettive di cessione, Mediobanca e Rothschild, sarebbe quello di sposare la società con un interlocutore quotato a Wall Street. Questa strategia spiegherebbe anche la decisione di Hdp di un innesto finanziario su un bene destinato ad essere ceduto.
Il cda di Fila ha infatti deliberato un aumento di capitale da 146 milioni di euro (circa 280 miliardi di lire) che andrà all'approvazione di un'assemblea straordinaria il prossimo 28 giugno. Hdp si impegna a sostenere questa operazione garantendo anche la sottoscrizione delle quote non sottoscritte dai soci di minoranza. Questa operazione non è finalizzata al sostegno dello sviluppo futuro (è previsto un piano di investimenti di 100 milioni di dollari nei prossimi 3 anni) ma a riportare il rapporto tra l'indebitamento (900 miliardi di lire) e il patrimonio netto da 6 a 1,2.
Le banche d'affari sarebbero alla ricerca di uno o due partner del settore tessile che operino sul mercato italiano e americano. Tra le aziende italiane della moda quotate a Wall Street potrebbero esserci Luxottica, De Rigo (nel cui capitale è entrato Prada che ha però escluso un interesse per Fila) e Gucci al cui interno i contrasti sta Ppr e Lvmh non creano una situazione facile per nuove fusioni.
La cessione di Fila (che nel 2000 ha avuto un rosso di 139 miliardi) non si presenta facile non tanto per i costi (capitalizza 210 miliardi di lire) quanto per le difficoltà di rilancio del marchio.