La zavorra YSL peserà a fine anno sui conti di Gucci. Le perdite operative della prestigiosa maison francese saranno di 75 milioni di dollari rispetto ai 50 milioni precedentemente stimati e il ritorno alla redditività è posticipato ora al terzo trimestre del 2003.
Il profit warning non è piaciuto al mercato: ieri il titolo ha perso ad Amsterdam il 5,3%, chiudendo a 96,25 euro, dopo essere scivolato fino a 89,30 euro.
Per nulla allarmato Domenico De Sole, Presidente e amministratore delegato, si dice tranquillo. Che l'investimento in YSL fosse a lungo termine si sapeva. I risultati arriveranno. E gli analisti continuano a consigliare un 'buy'.
Il marchio della doppia G, infatti, viaggia su livelli record: +11,5% il fatturato nel primo trimestre, con una previsione di crescita dei ricavi per l'intero anno di almeno il 10%. Il margine operativo sarà di almeno il 27% del fatturato contro la precedente stima del 25%. La forza del brand è indiscutibile in tutto il mondo, nonostante la difficile congiuntura economica.
Oggi Gucci si presenta in Assemblea ai soci dopo una campagna acquisti che ha dato una decisa spinta alla crescita del gruppo, confermando la volontà di creare un polo del lusso internazionale (ultimi ingressi McQueen e McCartney, oltre a Bedat&co e a Di Modolo). Agli azionisti sarà proposto un dividendo di 0,50 dollari.