Una storia nata nel 1985 con le sfilate Nuovi Talenti, una realtà autonoma e autofinanziata quella di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. La coppia, per la prima volta in esclusiva al Corriere Economia, parla della rivoluzione in atto all’interno del gruppo.
Il fatturato indotto al 31 marzo 2001 di 755 miliardi, quello consolidato di gruppo di 420 miliardi, un margine operativo lordo di circa il 20% e un utile netto intorno al 10% del fatturato rispecchiano la radicale trasformazione cominciata nel 1998, quando la Dolce Saverio Spa, l’unità produttiva fondata dal padre di Domenico, acquisisce il 50% del Dgs Spa, la società che gestisce la distribuzione ai punti vendita di proprietà.
Nel febbraio del 1999, la Dolce Gabbana Spa diventa proprietaria del 51% della Dolce Saverio, da quel momento rinominata Dolce&Gabbana Industrie Spa.
L’obbiettivo dei due stilisti è un’organizzazione lineare e trasparente, tutta famigliare con pochissimi leader e ottimi esecutori per accorciare i tempi di comunicazione e decisione. Al fine di meglio controllare la qualità, l’azienda sta riportando all’interno tutte le licenze, esclude invece ogni ipotesi di fusione con altri importanti gruppi.