Con l’arrivo del nuovo creativo la storica maison ha subito una rivoluzione: dallo stile classico alle provocazioni più estreme. Risultato: pubblico e conti premiano la svolta.
John Galliano è un figlio prediletto di Lvmh e gode della piena fiducia di Bernard Arnault, che lo ha sempre difeso nelle polemiche con i media. Dopo gli anni di Gianfranco Ferrè, che ha guidato la maison dall’89 al ’96, anni in cui la raffinata eleganza di Dior ha raggiunto i suoi vertici più alti, l’arrivo di John Galliano, che è coinciso con le celebrazioni per i cinquant’anni della maison, ha ribaltato tutta la filosofia stilistica dell’atelier. E lo ha fatto in maniera radicale riuscendo, però, a far vendere vestiti, borse, profumi e accessori.
Le sue sfilate sono veri e propri show che scatenano sempre reazioni e non solo da parte della stampa: anche i clochard parigini si sono mobilitati chiedendo spiegazioni per la moda dedicata ai clochard di lusso presentata al Grand Palais di Parigi. E’ toccato a Sidney Toledano, presidente e amministratore della Christian Dior, spiegare loro che non si trattava di una offesa nei confronti della loro situazione ma di un omaggio alla scelta di vivere in libertà.
John Galliano per Dior è considerato come un benefico elettroshock che contagia tutto il sistema moda: le sfilate Dior fanno impazzire i fotografi e regalano alle riviste di moda immagini emozionanti e l’impatto si riscontra poi sulle vendite.