Il lusso brilla un po' meno. Sull'onda della frenata della crescita statunitense le maison si fanno più caute mentre gli analisti rimangono positivi su alcuni titoli, in vista delle loro strategie.
Ad affermare certe conclusioni è uno studio francese secondo il quale nel 2001 la crescita media delle imprese del settore si attesterà sul 15%, riducendosi del 5%. La congiuntura macroeconomica infatti risente del rallentamento della crescita americana, primo mercato mondiale del lusso, mentre il deprezzamento dello yen in rapporto al dollaro potrebbe influenzare negativamente le fashion house più legate al mercato asiatico.
Numerose sono però le società che, facendo tesoro si esperienze passate, si sono coperte contro il rischio di cambio e hanno proceduto alla diversificazione sia geografica che di prodotto. Anche un maggior controllo della rete distributiva dovrebbe permettere di aggiustare i prezzi in modo flessibile in relazione alla congiuntura.
La maggior parte dei gruppi del lusso dovrebbe dunque saper contrastare questi rischi, alcuni più di altri, secondo gli analisti. Lvmh, Bulgari e Dior sicuramente, Gucci e Hermes con qualche riserva.