L'accordo è nei fatti concluso, nonostante le smentite di Donatella Girombelli che invece si mormora abbia già ricevuto un assegno intorno agli 80 miliardi.
L'azienda marchigiana sarebbe stata valutata tra i 100 e i 120 miliardi, ma a questa cifra bisogna sottrarre l'indebitamento che resta particolarmente alto nonostante le strategie di ristrutturazione attuate lo scorso anno. Una cifra ad ogni modo più bassa di quella che la stilista Girombelli aveva pensato di poter ottenere quando si era parlato per la prima volta di mettere in vendita il Gruppo Genny: 300 miliardi.
Una operazione conclusa, si dice, sotto la spinta delle banche. Il gruppo era infatti sin dal 1999 esposto verso il sistema creditizio per 32 miliardi. Che nel 2000 sarebbero aumentati a fronte di un fatturato in discesa (da 86 a 80 miliardi). Un pareggio per il 2001 non raggiunto e da qui la decisione di Donatella e Leonardo Girombelli (il figlio della stilista a capo di Byblos) di aprire le trattative per una cessione. Alle trattative partecipa anche l'amministratore delegato Stefano Ferro che si dice oggi in uscita dal gruppo marchigiano, considerato il fatto che Bertelli è uomo abituato a fare tutto da solo.
L'interesse di Prada per Genny sarebbe indirizzato soprattutto alle strutture produttive.