L'occhiale italiano torna a brillare. Trascorso un 1999 all'insegna di congiunture negative legate alle particolari flessioni dei mercati internazionali, il settore dell'occhialeria italiana chiude il 2000 con risultati eccellenti. La produzione italiana netta ha infatti registrato nell'ultimo anno un trend di crescita a due cifre ripercorrendo gli anni d'oro del lontano 1995 raggiungendo i 3.385 miliardi di lire nel 2000. Mette così a segno un +18,7% rispetto ai valori dell'anno precedente, per l'appunto 2.850 miliardi di lire.
In realtà l'intera attività di produzione svolta dalle aziende italiane muove un giro d'affari lordo ben più elevato, ovvero pari a 4.573 miliardi di lire, dal quale però, per individuare la reale produzione netta del comparto italiano è necessario scorporare il valore di interscambio generato fra le aziende del settore occhialeria pari a 1.188 miliardi di lire.
A trainare il made in Italy è ancora una volta l'export (+35,7%), cresciuto a 2.863 miliardi di lire, contro i 2.110 miliardi dello stesso periodo del 1999, che ha visto l'occhiale italiano protagonista sui principali mercati internazionali: Europa, Stati Uniti e in ripresa alcuni paesi del Sud-America e dell'Estremo Oriente.
Le importazioni si assestano a 790 miliardi di lire +41,8% rispetto ai 555 registrati nel 1999. L'export del settore vede protagonista l'occhiale da sole con un trend di crescita percentuale di circa l'80% (anche se questo dato deve essere letto con cautela perché influenzato dalle recenti acquisizioni estere da parte di aziende italiane e dal relativo trasferimento della produzione in Italia), mentre le montature mantengono un 10% di crescita rispetto all'anno precedente, anche se in termini di volumi sono state superiori rispetto all'occhiale da sole.
Un modello italiano, insomma, che si conferma vincente grazie a qualità, dinamismo, innovazione e presenza nei canali distributivi. Non bisogna però sottovalutare la reale situazione delle PMI del settore dell'occhialeria che, nonostante la ripresa segnata nel 2000, rimane comunque difficile e precaria poiché dettata da oggettive difficoltà legate ad un mercato sempre più competitivo e globalizzato, dove la distribuzione è la chiave di volta per consolidare o creare nuovi sbocchi commerciali.
Il forte slancio del settore è anche dimostrato dalla pressante richiesta di manodopera specializzata che ha permesso di incrementare il numero degli addetti con oltre 900 nuove figure professionali (pari a circa il +5%), raggiungendo quota 18.900 dipendenti. L'industria italiana dell'occhialeria si compone di 1.410 unità produttive (1.170 a conduzione artigianale e 240 industriale) ed è localizzata per l'80% nel distretto di Belluno.
Milano, 4 aprile 2001
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